Presentatore o conduttore: differenza

Qual è la differenza tra presentatore e conduttore?

Sono un Emcee per eventi aziendali, istituzionali e di spettacolo dal 2007. E nella mia esperienza ho notato che, nel linguaggio quotidiano, i termini italiani che identificano questa professione sono considerati intercambiabili, praticamente sinonimi.
Ma i due ruoli hanno alcune differenze di significato. Ecco quali.

Per comprendere cosa fa il presentatore e cosa fa il conduttore, propongo tre definizioni diverse: una pratica, una teorica e una lessicale (rispettivamente: mia, del Prof. Enrico Menduni e del dizionario Treccani).

 

La definizione pratica

Secondo il mio punto di vista e la mia esperienza professionale, il presentatore è colui che innanzitutto apre l’evento, che si tratti di uno spettacolo, una manifestazione, un corporate event o altro.
In seguito, introduce i singoli elementi: gli artisti, i partecipanti al convegno, i differenti momenti della manifestazione, ecc.
La sua funzione è sostanzialmente di collegamento tra gli elementi, rispettando la scaletta, annunciando (ed eventualmente, in seguito, disannunciando) le persone con le relative specifiche, titoli e qualifiche. Il presentatore è un’ottima scelta, per esempio, per un congresso, una convention, un evento promo.

Il conduttore, sempre secondo il mio parere, ha una funzione più dinamica e articolata rispetto al presentatore, soprattutto negli eventi corporate.

I compiti di base sono i medesimi, ma il ruolo del conduttore prevede anche la capacità di rendere omogeneo l’evento, avendo cura di comprendere e rispettare pienamente il concept dell’organizzatore, le sue esigenze, idee e desideri. Per questo motivo, prima dell’evento si è confrontato con il cliente, ha approfondito il briefing e, se è stato possibile, ha effettuato un sopralluogo nella location.

Durante l’evento, il pubblico lo identifica come presenza continuativa e rassicurante, perché diventa il collegamento tra la platea e il palco.
Il conduttore è la scelta ideale per una cena aziendale con intrattenimento, un team building, un lancio prodotto dedicato al pubblico.

Questi sono i compiti che mi vengono affidati più spesso, quindi io sono soprattutto un conduttore. Ma, per comodità linguistica, mi definisco più semplicemente presentatore.
Anche perché i ruoli possono essere sfumati in base all’ambito: eventi corporate e spettacoli hanno necessità diverse in base alle richieste del committente, all’occasione (si pensi alle cene aziendali natalizie) e alla location.

 

La definizione teorica

Qui mi viene in aiuto Enrico Menduni, accademico, studioso di radio, televisione, cinema e media visivi e audiovisivi in generale.
Prendo quindi in prestito due definizioni tratte dal suo saggio Televisione e radio nel XXI secolo (2016, Roma-Bari: Laterza). Già la fonte chiarisce che si tratta di un punto di vista relativo all’ambito dello spettacolo.

Il presentatore (successivamente, come vedremo, promosso a «conduttore») deve legare fra loro i vari numeri e annunciare le attrazioni, senza essere attrazione a sua volta; quindi senza particolari battute di spirito, danze o canzoni, ma ricorrendo come l’imbonitore alle figure retoriche molto antiche della peroratio e della exhortatio: vantando le qualità degli artisti ed esortando il pubblico a seguirli ed applaudirli. Anche in televisione si preferisce che ci sia un pubblico plaudente, nell’accogliente cavea di un teatro o di uno studio.
(op. cit., p. 172)

Il conduttore, chiave indispensabile per far funzionare il programma, è coinvolto nel processo di personalizzazione. […] La conduzione garantisce presso il pubblico la qualità e la particolare cifra stilistica della sequenza di numeri e attrazioni […] La figura del conduttore è molto longeva e versatile, determinante […] I suoi strumenti di lavoro sono la parola e il sorriso. Il modo che lui ha di amalgamare tutti i diversi contenuti è la conversazione.
(op. cit., pp. 173-175)

Menduni considera quindi il conduttore come un presentatore “promosso”, che come il suo collega usa nel modo migliore lo strumento della parola, ma che in più amalgama e contribuisce all’identità dello spettacolo. Attività che sono applicabili anche ad eventi di ogni genere.

 

La definizione lessicale

Questo è un parere senz’altro più blasonato del mio. Restringendo l’uso del termine all’ambito degli eventi, secondo la versione on line del vocabolario Treccani:

Il presentatore è chi, in spettacoli teatrali, cinematografici, radiofonici, televisivi, e sim., ha l’incarico di presentare i varî attori o i partecipanti a una trasmissione, coordinando le parti dello spettacolo con interventi di vario tipo: fare il p., la p. di un programma televisivo, di una rivista di varietà, di una manifestazione di moda.

Il conduttore, in spettacoli televisivi o radiofonici, ha l’incarico di guidare le varie parti di una trasmissione, presentando e intrattenendo gli ospiti e coordinando tra loro gli interventi e i numeri dello spettacolo (con termine ingl., anchorman).

Le due definizioni sono quindi abbastanza sovrapponibili. Ma è interessante notare che, secondo questo dizionario, il presentatore è anche un coordinatore, mentre il conduttore, oltre a questo, è anche una guida.

 

Per approfondire anche altre sfumature del lavoro del presentatore e del conduttore, suggerisco il mio post “Presentatore, maestro di cerimonie, compère, ecc (cos’è e cosa fa il presentatore)“.

 

Contatta un presentatore professionista

Io sono un presentatore per eventi privati e corporate, convegni e ogni tipo di manifestazione. Quindi, se posso esserti utile, contattami »

Attilio Reinhardt presentatore
Un elemento fondamentale di un buon presentatore: il sorriso!