Milano e il varietà si somigliano
Uniscono volti, voci, caratteri diversi e in costante evoluzione. Ecco perché il varietà è lo spettacolo che più rappresenta Milano…
Il varietà è poliedrico, è un’unione di elementi differenti per tipologia, ispirazione, stile, caratteristiche, storia.
In questo spettacolo tutto è amalgamato in modo più o meno armonioso dal mestiere di chi tiene le fila del progetto (che si tratti del regista, degli autori, del direttore artistico, degli artisti).
A Milano, invece, l’elemento che unisce è la città stessa: una metropoli con caratteristiche precise, capace di mutare ed evolvere nel tempo, ma senza dimenticare la propria storia e la tradizione. Certo, non sempre tutto funziona, può essere difficile far convivere tante identità senza che avvengano frizioni se non addirittura scontri. Tutto sommato chi ne ha un po’ di conoscenza sa bene che questo avviene anche nello spettacolo. Quindi, anche qui, Milano e il varietà si somigliano.
Milano è stata una delle capitali del varietà in Italia
Per oltre mezzo secolo, dai primi del Novecento agli anni ’60, insieme a Roma e Napoli, Milano ha ospitato le stelle più grandi dello spettacolo leggero, prima con i café chantant, poi con la rivista e l’avanspettacolo. In seguito, l’arrivo della commedia musicale e del cabaret (con accezione italiana, diversa da quella francese e inglese) hanno segnato la svolta verso altri generi.
Eppure il varietà, in altri Paesi europei, ha proseguito a esistere
In Inghilterra, Francia e in modo particolare in Germania c’è stato un rinnovamento del genere grazie a una maggiore presenza di elementi circensi. Tra i fautori di queste novità ci sono nomi come Bernhard Paul e Peter Schwenkow del circo Roncalli, creatori del Friedrichsbau Varieté di Stuttgart e dell’Apollo di Düsseldorf. Il successo del varietà è sia nei grandi teatri che nei locali che propongono la formula del dinner show. Da alcuni anni a questa parte, il genere sta destando ancora più interesse grazie alla nuova linfa data dal fenomeno del burlesque.
L’Italia si sta gradualmente riappropriando del varietà
Alcuni esperimenti di successo, come gli spettacoli de Le Musichall, il primo nuovo teatro di varietà italiano di questo secolo, aperto a Torino da Arturo Bracchetti, stanno stimolando nuovamente la curiosità degli spettatori. Milano, la città più internazionale del nostro Paese, meta del turismo sia business che leisure, sta affinando la proposta di questo genere d’intrattenimento. I burlesque show che da più di 10 anni a questa parte sono seguiti anche in Italia (al tempo ci fu un’esplosione di spettacoli di burlesque a Milano) hanno fatto riassaporare il gusto di uno spettacolo leggero in cui ci siano diversi elementi oltre alla comicità. Del resto il varietà, in senso stretto, è per definizione ancora più complesso e completo, includendo anche artisti circensi, maghi, cantanti, musicisti e altro.
A Milano è il momento di un varietà contemporaneo
Un varietà che sia più di una nostalgica riproposizione di un passato glorioso, più di uno spettacolo legato a doppio filo allo stile retro e agli abiti vintage. C’è una terza strada, più attuale, che può unire l’omaggio della prima e il gusto della seconda a uno spirito contemporaneo: è la strada che ho scelto con dinner show Variété Night, in scena per tre stagioni consecutive. Un’esperienza che, mi auspico, contribuisca a stimolare nel nostro Paese il fiorire di un varietà sempre più moderno, nuovamente apprezzato dagli italiani e – perché no – anche dagli ospiti d’Oltralpe.