Il presentatore e l’uso responsabile delle parole

L’uso responsabile delle parole negli eventi va sempre tenuto in considerazione.

Infatti il presentatore sa che «ogni parola ha un effetto».


La citazione è di Jean-Paul Sartre ed è tratta dalla presentazione della rivista “Les Temps Modernes”, fondata nel 1945.
Difficile dargli torto: la storia c’insegna che le guerre iniziano quasi sempre con le parole.

Ma senza voler partire da troppo lontano, restringo subito il campo a quello che mi compete maggiormente: la comunicazione orale nell’ambito degli eventi (che siano aziendali, istituzionali o di spettacolo).

Verba volant?

Talvolta si può avere l’impressione che l’oralità sia meno incisiva della scrittura. Forse perché, sotto sotto, siamo rimasti ancorati al proverbio scripta manentverba volant. Ma, fatta forse eccezione per l’ambito legale, questo poteva essere vero quando non esistevamo mezzi tecnici per registrare il suono. Dall’invenzione del fonautografo in poi, le cose cambiarono. E con la prima registrazione conosciuta della voce umana del 1857, quel proverbio ebbe meno valore.

In epoca contemporanea, la facilità d’uso di mezzi come gli smartphone ha reso registrabile l’audio e il video di qualunque avvenimento.

Certamente non dev’essere la possibilità di una testimonianza di ciò che diciamo a metterci in guardia dall’uso di parole poco edificanti. Ma è comunque un motivo in più per prestare maggiore attenzione a cosa si dice e a come lo si dice.

La comunicazione non ostile

Sono tra i numerosi sottoscrittori del Manifesto della comunicazione non ostile proposto dall’Associazione Parole Ostili di Trieste.

Il progetto parte dall’idea di proporre una serie di princìpi di stile per un uso responsabile delle parole nel Web. Eppure, per quanto sembri che in Rete gli utenti abbiano meno filtri ed educazione che nella vita reale, questo manifesto è utilissimo anche off line. Ed è stato declinato per diversi ambiti con caratteristiche differenti.

Parole responsabili per le aziende e i Team Building

Quello per le aziende, per esempio, contiene specifiche interessanti che ho ritenuto utili in un contesto in particolare: quello dei Team Building.

In alcuni casi mi è capitato di condurre dei Team Building ricreativi, basati su competizioni tra squadre, in cui le parole di entusiasmo rischiavano di diventare aggressive (quando non veri e propri insulti). Le riflessioni del manifesto mi sono venute in aiuto per deviare il corso di questo tipo di comunicazione perché alla base stessa del Team Building c’è la volontà di costruire relazioni, non certo di distruggerle.

Il presentatore e l’uso responsabile delle parole

Che il mio ruolo sia di conduttore di un team building o di presentatore di un evento corporate, istituzionale o altro, il dovere è sempre il medesimo: usare le parole con cura e attenzione, gentilezza ed educazione. Ricordandomi che, parlando spesso con il microfono, ogni cosa che dirò sarà anche amplificata…

Il rispetto nella comunicazione verbale è un argomento al quale ho già accennato in altri post di questo sito, dedicati rispettivamente all’uso di un linguaggio inclusivo nella conduzione di eventi e all’importanza della corretta pronuncia delle parole straniere.

 

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Attilio Reinhardt
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